Il visitatore che decida di varcare la soglia di villa Faraggiana ad Albissola si rende conto molto presto di essere entrato in un museo che ha mantenuto intatta l'atmosfera di una dimora abitata.
La villa, con la facciata di colore rosso, decorata con stucchi e fasce orizzontali, è costruita nella prima metà del Settecento su commissione del marchese genovese Gerolamo Durazzo, come residenza estiva consona al prestigio della famiglia e utile per controllare direttamente le coltivazioni dei vasti possedimenti.
Rievocano questa felice stagione i preziosi ricami del letto all'imperiale, le sculture di Filippo Parodi nella Galleria delle Stagioni, coerenti alla gioiosa vitalità del giardino.
La prima edificazione era sostanzialmente di forma cubica con due ali brevemente arretrate, poi il doge Marcellino Durazzo volle aggiungere due gallerie laterali intorno al 1750 circa.
All'inizio dell'Ottocento, la villa fu venduta alla nobile famiglia ligure Faraggiana per i quali rappresenta una tappa di una progressiva ascesa sociale, ben evidente nei mobili della Camera dorata e nei raffinati salotti di gusto neoclassico.
I Faraggiana non si limitarono alla cura e al mantenimento della villa e del giardino, ma diedero vita ad un'azienda di produzione agricola, costruendo un frantoio, nuove cantine, una distilleria di sidro e due fornaci di stoviglie.
Oggi la villa è di proprietà del Comune di Novara per lascito di Alessandro Faraggiana, ultimo discendente diretto della famiglia, morto nel 1961 senza eredi. Dal 1968 la villa è aperta al pubblico a "testimonianza di un'epoca e del costume di una famiglia".
Il nostro invito è di indugiare, di prendersi il tempo necessario perché gli oggetti sparsi nelle sale raccontino e si raccontino; di entrare con occhio sensibile, con l'animo aperto perché senza ascoltare la memoria del passato non si può avere consapevolezza del presente.

Apertura pomeridiana: dal 1° marzo al 31 ottobre
Apertura serale: dal 15 giugno al 15 settembre
Giorno di chiusura: lunedì